
L’incanto e l’amore
Luoghi del cuore e ritratti soffusi nell’opera di Brendea Cosmin
Brendea Cosmin presenta una ricerca tecnicamente coerente nel suo linguaggio espressivo, ma inerente più tematiche che divengono, per la loro frequenza, particolarmente care all’artista. Egli predilige una costruzione dell’immagine ove protagonisti sono essenzialmente i colori: i suoi dipinti sono vibranti, con grande interesse per la luce e per la bellezza della natura. Brendea Cosmin propone una pittura soggettiva, nel senso che, tale ricerca, non è mai distaccata ed impassibile, ma traduce le sensazioni e le emozioni che la visione reale o il ricordo suscitano nell’artista. Il paesaggio è indagato con pathos e tensione emotiva, attraverso una tavolozza cromatica che suggerisce e narra più che descrivere, l’atmosfera appare soffusa, come incantata, popolata da tenui, quasi evanescenti figure.
L’amore per la terra natìa, ma anche per la conoscenza di altri e nuovi paesaggi, lo porta a viaggiare e a reinterpretare i luoghi visitati e vissuti alla luce di un filtro poetico che non è mai mera documentazione, ma testimonianza viva e profonda: Roma con i suoi meravigliosi monumenti e le sue antiche vie di comunicazione rappresenta la culla dell’arte e della civiltà che l’artista reputa imprescindibili; Parigi, Montmartre, sono luoghi ove le avanguardie artistiche hanno creato nuovi linguaggi ricchi di declinazioni e di inattese visioni congeniali alla sperimentazione dell’artista; Bucarest con i suoi cieli tersi, i suoi agglomerati urbani, i suoi edifici e le splendide cattedrali è ritratta con gli occhi del cuore, immersa nella sostanza pittorica, intrisa e accesa di luce in una corposa e luminosa texture.
I ritratti di Brendea Cosmin sono intensi, spesso velati di vaga malinconia recante un’indistinta dolcezza, narrano esistenze e trascorsi, l’effigiato appare rapito nella dimensione metafisica del ricordo dai tratti indefiniti, un sentimento che si alimenta di un pensiero molto intimo, vicino al sentire dell’anima. Questi ritratti, dialogano con l’osservatore facendo appello alla sua empatia, creando un rapporto esclusivo e silenzioso, un fenomeno di partecipazione spirituale e d’immedesimazione, attraverso i quali si realizza la comprensione poetica ed estetica. Il tocco coloristico dell’artista, spesso tendente all’impressionismo, racconta del mare attraverso una visione lontana, che valica un misterioso oltre e abbraccia la percezione del ricordo o ancora dell’ inverno, tra foschie cangianti e alberi malinconici e, infine, della notte con le sue ombre lunghe e scure che nascono da una luna argentea e danzano, come veli delicati, sospese ed eteree, tra gli alberi silenti.
Antonella Nigro
Critico d’Arte